mercoledì 19 giugno 2013

Adesione del Comune di Sassari al protocollo di intesa ANCI- D.I.Re ( Donne in rete contro la violenza)

 La discussione sull'Ordine del giorno presentato dal consigliere Gianpaolo Mameli e più per l'adesione del Comune di Sassari al protocollo d'intesa ANCI – D.I.R.E. (Donne in rete contro la violenza). Il mio intervento a 22:17
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 Discusso e approvato nella seduta odierna (18 giugno 2013) del Consiglio comunale di Sassari l'ordine del giorno, presentato dal consigliere Mameli, "Adesione del Comune di Sassari al protocollo di intesa ANCI- D.I.Re ( Donne in rete contro la violenza)"

-Premesso che gravissimi e ripetuti fatti delittuosi contro donne e minori, vittime della violenza maschile, hanno assunto dimensioni umane e sociali drammatiche, che richiedono un forte rafforzamento dell’azione di contrasto, attraverso lo sforzo congiunto dello Stato, delle Regioni e dei Comuni, teso a diffondere una cultura che rifiuti la violenza e favorisca misure più incisive per contrastare forme di intolleranza e prevaricazione;
-Che il Consiglio d’Europa nel 2011 ha deliberato la Convenzione di Istanbul, firmata dal Governo italiano nel 2012 e ratificata dalla Camera dei Deputati il 28 maggio 2013;
- Vista la Convenzione denominata “No more” in cui si “sostiene che la violenza maschile sulle donne non è una questione privata ma politica ed è un fenomeno di pericolosità sociale per donne e uomini, bambine e bambini. – Tale violenza non è un
fenomeno occasionale ma un’espressione del potere diseguale tra donne e uomini, di cui il femminicidio è l’estrema conseguenza”;
-Vista la Carta di intenti “Campagna 365 giorni NO” rivolta in modo particolare agli uomini , “coinvolgendo in prima persona Sindaci e Sindache invitandoli/e a diventare testimonial e a chiedere ai concittadini/e di divenire a loro volta testimonial, con una presa di posizione chiara e forte contro ogni forma di violenza contro le donne, ogni giorno dell’anno”;
Dato atto del protocollo di intesa sottoscritto dall' ANCI e dall'associazione nazionale D.I.Re ( donne in rete contro la violenza) il 16 maggio 2013, in cui l'ANCI, tra le altre cose si impegna “ a promuovere, attraverso i canali di comunicazione dell'ANCI, delle singole amministrazioni comunali e di D.i.Re., azioni di sensibilizzazione e di informazione anche mediante campagne pubblicitarie, soprattutto in occasione di specifiche giornate dedicate allo lotta contro la violenza maschile sulle donne,come il 25 novembre”.

Si chiede

- al Consiglio comunale, al Sindaco e la Giunta di sottoscrivere e di dare attuazione al protocollo di intesa ANCI- D.I.Re, allegato al presente ordine del giorno.

sabato 16 luglio 2011

DUE PAROLE SULLA MANOVRA FINANZIARIA DEL GOVERNO BERLUSCONI

La manovra finanziaria del governo è socialmente ingiusta: colpisce i ceti medi e bassi, penalizza gravemente le autonomie locali, non aiuta la crescita; i tagli lineari sulle detrazioni fiscali pesano solo su chi paga le tasse, nonostante le tante promesse non c'è traccia delle misure per tagliare i costi della politica; non c'è traccia di politiche pubbliche, giustizia e coesione sociale... si chiedono sacrifici a chi già ne fa tanti, ma non si propongono riforme strutturali vere, come la tassazione sulle rendite finanziarie e grandi patrimoni sulla base della media europea; non si attua una vera lotta all'evasione fiscale e al sommerso, non si prospetta una moderna politica industriale ed energetica, non c'è traccia di un nuovo welfare. La manovra condizionerà gravemente un sistema già logorato. 68 miliardi complessivi da qui al 2014, di cui 17 miliardi derivanti dalla delega fiscale e assistenziale, che genereranno di fatto quasi l'azzeramento delle prestazioni assistenziali, provvidenze economiche, assegni di invalidità, trasformando l'assistenza da forma di giustizia sociale a servizio compassionevole delegato al buon cuore 'dei privati'. Nel biennio 2013/2014 taglierà di 8 miliardi il finanziamento dei Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria, inserendo nuovi ticket, obbligando i cittadini, quelli che possono, a rivolgersi alla sanità privata e obbligando le persone con basso reddito a rinunciare alle cure mediche. La scuola pubblica sarà falcidiata da nuove riduzioni dell’offerta formativa: accorpamento dei plessi, riduzione del numero delle dirigenze, diminuzione dell’organico di sostegno. I salari dei pubblici dipendenti saranno bloccati fino al 2014. E cioè un anno in più rispetto al blocco triennale operato da Tremonti con la manovra del 2010. Sarà eliminata l'esenzione per le cause di lavoro. Difendersi non sarà più un diritto, ma un privilegio. Il ricorrente dovrà pagare 600 euro per un ricorso al Capo dello Stato finora completamente gratuito. Saranno ulteriormente ridotti i trasferimenti agli Enti Locali, sempre meno in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini, e resi incapaci di essere soggetti attivi della crescita e del benessere del territorio... Per l’Unione Europa questa manovra sarà un segnale forte e probabilmente l'Italia non "finirà come la Grecia", ma come finirà?

Esmeralda Ughi